N. Maurizi (Ospedale Careggi, Firenze) ha presentato oggi durante una sessione sulle applicazioni cliniche della tecnologia uno studio sull’impatto clinico di un’APP del cellulare (D Heart Electrocardiograph) in grado di rilevare l’ECG attraverso 5 elettrodi (4 periferici uno precordiale ,V5) e di inviare la traccia via Bluetooth allo smartphone. Tale tecnologia è stata usata in un ospedale regionale dell’Africa su 117 pazienti (69 uomini, età media 39±11 anni) con valore medio di pressione arteriosa di 119/78 mmHg. Otto pazienti (7%) erano ipertesi e 5 (4%) affetti da CAD cronica. Le tracce ECG derivate dal tracciato standard (12 derivazioni) e dal D Heart erano le seguenti: ECG normale: 69 (59%) versus 72 (61%); ECG lievemente alterato: 45 (38%) vs 42 (36%); ECG moderatamente alterato: 3 (3%) vs 3 (3%). Il test Cohen’s kappa ha mostrato una concordanza di 0.949 (p=0.029) tra le due tecniche. Il tracciato a 12 derivazioni era rispettivamente più sensibile nel rilievo di alterazioni di grado lieve, mentre c’era una concordanza del 100% per gli ECG moderatamente anomali. Le misure dell’APP del D Heart del tratto PR e degli intervalli QRS hanno mostrato un’eccellente accuratezza (95% limite di concordanza, 20 a + 20 ms per il tratto PR e 10 to + 10 ms per il QRS). In conclusione, gli ECG del D Heart sono sufficientementre accurati da permettere una stratificazione dei pazienti come gli ECG standard a 12 derivazioni e l’applicazione clinica di questa nuova tecnologia può giovare soprattutto ai pazienti di paesi in via di sviluppo.
Fonte: ESC Congress 2016, Roma.
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