David WEIDENAUER (Vienna, Austria) ha presentato il 27 agosto a Roma un lavoro che ha esaminato per la prima volta l’impatto di fattori come l’età e il sesso sulla motivazione e l’interesse nelle procedure di rianimazione in un gruppo di ragazzini molto giovani durante la sessione poster su morte improvvisa e defibrillatori. Sono stati 322 i piccoli volontari di età compresa tra gli 8 e 13 anni gli inclusi in questo trial randomizzato e controllato in singolo cieco: tutti i bambini hanno ricevuto un training sulle procedure di primo soccorso di base somministrato a piccoli gruppi, in cui sono stati usati due manichini identici, ma con differenti resistenze toraciche: il gruppo di controllo operava su un manichino su resistenza standard di 45 kg, mentre il gruppo di intervento operava su una resistenza base più bassa pari a 30 kg.
Dopo il training, a ciascun bambino è stato somministrato un questionario di sei domande con quattro possibili risposte che valutavano il divertimento e l’interesse per l’attività svolta, se il training era stato facile per loro, come giudicavano la propria performance e se pensavano che avere competenze nella rianimazione fosse importante per loro. Dei 322 piccoli partecipanti l’età media era 10 anni e il peso corporeo 40 kg: il 98% nel gruppo di intervento e il 99% in quello di controllo hanno dichiarato di essersi divertiti nell’attività. L’89% dichiarava che sarebbe stato molto contento di imparare di più in futuro, il 99% era interessato o molto interessato e il 96% riteneva di aver fatto delle compressioni toraciche buone o molto buone, mentre era convinto della bontà della propria prestazione il 93% del gruppo di controllo.
Inoltre, l’80% dei ragazzi aveva giudicato facile o molto facile effettuare le compressioni toraciche ritenendo inoltre che fosse importante sapere cosa fare per aiutare qualcuno in caso di emergenza. I risultati mostrano quindi che questo tipo di esperienza può essere molto coinvolgente per i bambini mentre imparano le basi del primo soccorso cardiaco. In Italia, nell’ultima riforma della scuola è stata inserita una
norma che obbliga le scuole a insegnare, non soltanto agli operatori scolastici, ma anche ai bambini dall’asilo fino ai ragazzi delle superiori, come intervenire in caso di urgenza. Il c.d. Decreto Balduzzi, pubblicato in Gazzetta Ufficiale 20 luglio 2013, regolamenta (art. 7 comma 11) l’utilizzo dei defibrillatori, ampliando l’obbligo di dotazione di un defibrillatore alle società sportive sia professionistiche che dilettantistiche.
Fonte: Congresso ESC 2016, Roma
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