Va verso la soluzione la vicenda dei certificati sportivi non agonistici per i quali secondo un decreto i medici devono chiedere accertamenti e secondo un altro no. Gli esperti della Federazione degli Ordini-Fnomceo hanno stilato una linea guida che impone nei documenti clinici allo sportivo – adulto o bambino, amatore in tornei di affiliate Coni o promessa ai giochi della gioventù – l’elettrocardiogramma “di prevenzione”, che può essere “anche non contestuale” al rilascio del certificato da parte del medico di famiglia, pediatra o sportivo.
«L’esame ci vuole – spiegaGuido Marinoni, vicepresidente Fnomceo – ma sarà a pagamento per gli asintomatici, essendo i casi di morte improvvisa troppo rari per giustificare i costi di uno screening di popolazione; se invece il mmg vede fattori di rischio (tipo pressione alta con dislipidemia) l’ecg sarà prescritto su ricetta rossa. Abbiamo anche chiesto a ministero della Salute e Coni di specificare le categorie obbligate a presentare il certificato sportivo non agonistico».
Le nuove regole saranno validate dal Consiglio superiore di sanità e inserite in una nuova misura. Il decreto del 24 aprile scorso distingueva i certificati sportivi in tre tipologie: per attività ludico motorie, dove l’ecg serve in presenza di fattori di rischio (ipertensione, maschi over 55 anni femmine over 65 etc); per idoneità allo sport non agonistico, per la quale il mmg dovrebbe prescrivere ecg annuale; e per idoneità alle pratiche di elevato impegno cardiovascolare (maratona, ciclismo) dove c’è una tabella di accertamenti.
Quest’estate il decreto del fare, oltre ad abolire i certificati ludico-motori, ha soppresso l’obbligo di accertamenti per attività sportive amatoriali. «Con le norme attuali – dice Marinoni – un mmg non è tenuto a prescrivere per un paziente asintomatico, i cui eventuali problemi cardiaci si vedono solo con l’ecg. Però in caso di eventi infausti corre rischi legali. Per questo Fnomceo è corsa ai ripari».
Mauro Miserendino
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